L’africa Di Thomas Sankara. Le Idee Non Si Possono Uccidere

 

 Autore Carlo Batà
Prefazione di Alex Zanotelli
Introduzione di Marinella Correggia

2003, pagine 160, Edizioni Achab  € 12,00

 

indirizzo edition :  Edizioni Achab Via Caroto 2/a – 37131 Verona

Tel. 045 8489196 – Fax 045 8403149

e-mail : info@edizioni-achab.it

Sito : http://www.edizioni-achab.it/   

 


Disponibile nelle principali librerie online la versione elettronica del libro << THOMAS SANKARA. Le idee non si possono uccidere. >> di Carlo Batà  
La versione elettronica del libro << THOMAS SANKARA. Le idee non si possono uccidere. >> di Carlo Batà, pubblicato nel 2003 da Edizioni Achab ed esaurito ormai da anni, è ora disponibile nelle principali librerie online (tra le altre, amazon, apple, bookrepublic, google play, hoepli, ibs, kobo, mondadori, unilibro).
Il ricavato sarà devoluto al C.I.Q. – Centro Internazionale di Quartiere
In memoria di Raffaele Masto e Silvestro Montanaro, con i quali abbiamo parlato molto di Sankara negli ultimi anni.

Presentazione di autore : Carlo Batà (1975)

Autore di José Martí. Il Maestro delle due Americhe (Achab, Verona 2002), di L’Africa di Thomas Sankara. Le idee non si possono uccidere (Achab, Verona 2003) e di Ernesto Che Guevara (Mondadori Electa 2004). I suoi volumi sono stati adottati nelle facoltà di Scienze Politiche delle università di Messina, Milano e Genova. Laureato in Scienze Politiche all’Università statale di Milano, ha insegnato Storia della cultura ispanoamericana presso la facoltà di Lingue e Letterature Ispanoamericane dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli.

Presentazione di libro

  • Per la prima volta in Europa, un libro non in lingua francese racconta la vicenda di Thomas Sankara e della rivoluzione burkinabè.
  • Una biografia dettagliata e frequenti citazioni dei suoi interventi pubblici.
  • Le problematiche di oggi, viste dall’Africa degli anni Ottanta: multinazionali, guerre, calamità naturali, Fondo Monetario e Banca Mondiale.

Alto Volta, Africa subsahariana, 4 agosto 1983: inizia la rivoluzione capeggiata da Thomas Sankara, che si propone di porre fine alle disuguaglianze che segnano il paese, anche dopo l’indipendenza del 1960. Sono costruiti ospedali, scuole, pozzi per la raccolta d’acqua, si vaccinano adulti e bambini, si cerca di garantire alla donna una reale emancipazione e pari diritti. Il paese abbandona il vecchio nome coloniale e diventa Burkina Faso, “il paese degli uomini integri”. Sankara applica a se stesso quello che dice, vivendo come il popolo, senza agi né lussi: mentre i suoi omologhi africani si trincerano in ville, Sankara abitava in una casa di due stanze, si spostava per il paese in utilitaria, percepiva uno stipendio da semplice funzionario statale.

In un mondo sbilanciato tra nord ricco e sud povero, Sankara si oppose all’egoismo delle multinazionali, del Fondo Monetario e della Banca Mondiale, alle guerre e al saccheggio delle risorse naturali del continente africano. Sankara fu il primo a proporre di non pagare il debito estero, a indicare nel disarmo l’unica via per la pace, a esigere la liberazione di Nelson Mandela e l’abolizione dell’apartheid, a chiedere la fine della tutela neocoloniale francese. “Noi stiamo combattendo il sistema che consente a un pugno di uomini sulla terra di dirigere tutta l’umanità”, dichiarava Sankara, che cercò di risollevare il proprio paese da una situazione desolante: un tasso di mortalità infantile del 187 per mille, analfabetismo al 98%, vita media di poco più di 40 anni, un medico ogni 50.000 abitanti. Dopo quattro anni, il 15 ottobre 1987, Sankara venne ucciso: a ordire la congiura furono gli organismi finanziari internazionali, la Francia, il Sudafrica, le élite africane, ad armare la mano degli assassini fu Blaise Compaoré, attuale presidente del paese. Andava interrotto il sogno di un popolo e di un uomo che avevano cercato di “osare inventare l’avvenire”, di porre fine al ricatto e all’ipocrisia dell’Occidente, “voltando le spalle a tutti i modelli che ciarlatani di tutti i tipi hanno cercato di venderci per anni”.

 

“Sankara era ben cosciente di questo sistema, che oggi chiamiamo globalizzazione, che permette a poche famiglie, trecento o quattrocento, di controllare quasi tutto. […] E’ con lucidità che Sankara affrontava i problemi di allora, che rimangono irrisolti nell’Africa di oggi. Ricordiamo Sankara, ricordiamo il suo pensiero perché è di un’attualità bruciante”.

Dalla prefazione di Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano

 

Un libro magnifico si aggira per le nostre librerie da qualche mese. È il saggio, corredato di interventi, interviste e divagazioni creative, L’Africa di Thomas Sankara di Carlo Batà […]. Ne parliamo oggi dopo che chi l’ha scritto, per mesi, lo ha discusso in giro per l’Italia.

Il Manifesto, supplemento del sabato Alias – 16 ottobre 2004

 

In 150 pagine Carlo Batà racconta con ricchezza di particolari chi è stato Thomas Sankara. Il volume […] risulta una preziosa opera per scoprire una parte d’Africa molto spesso dimenticata. Fondamentale, a riguardo, il contributo dello stesso Sankara, il cui pensiero e i cui scritti sono stati fedelmente ripresi.

Liberazione – 11 gennaio 2004

 

A un anno dalla pubblicazione del suo lavoro sulla vita, le opere e il pensiero del patriota cubano José Martí, Batà torna a cimentarsi con un altro personaggio storico, sconosciuto in Occidente, lasciato allo studio di pochi intellettuali circoscritti all’ambito delle problematiche africane.

Latinoamerica e tutti i sud del mondo – n. 85, dicembre 2003

 

Sankara è una delle figure più ispiratrici dell’Africa moderna e a sedici anni dalla sua morte i burkinabè nutrono per lui la stessa devozione. […] Merito del libro è inserire nel contesto nazionale e internazionale le affermazioni contenute nei suoi discorsi”.

Nigrizia – novembre 2003

 

Alex Zanotelli

Alex Zanotelli è nato a Livo (Trento). Dopo aver completato gli studi a Cincinnati (Stati Uniti), nel 1964 viene ordinato sacerdote. Parte come missionario comboniano per il Sudan, restandovi dal 1965 al 1978. Dal 1978 diviene direttore della rivista Nigrizia. Nel 1987 lascia la direzione di Nigrizia. Dal 1994 al 2002, padre Zanotelli ha vissuto a Korogocho, una delle infinite baraccopoli di Nairobi. Dall’aprile 2002 è rientrato stabilmente in Italia.

 

Marinella Correggia

Marinella Correggia è nata a Rocca d’Arazzo (Asti). Impegnata da anni nell’affrontare temi socioambientali, si è occupata di campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra. È stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia, Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi.

Indice

 1. PREFAZIONE DI PADRE ALEX ZANOTELLI
 2. INTRODUZIONE DI MARINELLA CORREGGIA
 3. IL CONCENTRATO DI TUTTE LE DISGRAZIE DEI POPOLI
 4. DALL’ALTO VOLTA AL BURKINA FASO
 5. IL PAESE DEGLI UOMINI INTEGRI
 6. SCUOLA, SANITA’, AMBIENTE
 7. LA DONNA
 8. L’AFRICA
 9. DEBITO ESTERO, FMI, DISARMO, NUOVO ORDINE ECONOMICO INTERNAZIONALE
 10. IL MONDO NEGLI ANNI OTTANTA
 11. EPILOGO
 12. ALLEGATI
 13. BIBLIOGRAFIA

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