Traduzione Patrizia Donadello

ASSEMBLEA NAZIONALE

Costituzione del 4 Ottobre 1958

TREDICESIMA LEGISLATURA

Registrato alla Presidenza dell’assemblea nazionale il 10 giugno 2011.

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

Per la creazione di una commissione di inchiesta relativa alla ricerca della verità nell’assassinio di Thomas Sankara,

(rinviata alla commissione degli affari stranieri, in mancanza di costituzione di una commissione speciale nei termini previsti dagli articoli 30 e 31 del Regolamento.)

presentata dalle Signore e dai Signori :

Noël MAMÈRE, Marie-Hélène AMIABLE, François ASENSI, Martine BILLARD, Alain BOCQUET, Patrick BRAOUEZEC, Jean-Pierre BRARD, Marie-George BUFFET, André CHASSAIGNE, Yves COCHET, Marc DOLEZ, Jacqueline FRAYSSE, André GERIN, Pierre GOSNAT, Jean-Paul LECOQ, Roland MUZEAU, Daniel PAUL, Anny POURSINOFF, François de RUGY, Jean-Claude SANDRIER et Michel VAXÈS,

deputati/e.

ESPOSIZIONE DEI MOTIVI

Signore, Signori,

Il 15 ottobre 1987, un colpo di stato condotto dall’attuale capo di stato burkinabé, Blaise Compaoré, con l’aiuto di sostegni liberiani, ivoriani, libici e francesi, sfociava nell’assassinio del presidente del Burkina Faso, Thomas Sankara.

Dopo 23 anni, i responsabili ancora non sono stati sottoposti ad inchiesta.

Dodici deputati del Burkina Faso hanno scritto nell’aprile 2011 ai parlamentari francesi per chiedere l’apertura di un’inchiesta parlamentare sull’assassinio di Thomas Sankara, evocando la “cooperazione tra i due paesi” e “i valori democratici della Francia”.
(N.d.r del sito: vedere all’indirizzo http://thomassankara.net/?p=1080 )

Un collettivo internazionale sostenuto da numerose ONG ha lanciato, nel dicembre 2009, un appello (N.d.r del sito: vedere all’indirizzo http://thomassankara.net/?p=878 ) per chiedere un’inchiesta internazionale indipendente e l’apertura degli archivi, specialmente in Francia, che porterebbe nuovi elementi su questo affare illustrato dalla storia, su quello che si conviene chiamare “Françafrique”, una mescolanza di reti occulte francesi ed africane.

I fatti sono ampiamente conosciuti: Il 4 agosto 1983, il Capitano Thomas Sankara, sostenuto dai partiti politici clandestini e da una parte dell’esercito, prende il potere in Alto Volta, vecchia denominazione del Burkina Faso. Ampiamente sostenuto nelle città, il nuovo potere dichiara la ferma volontà di rompere definitivamente con le vecchie pratiche, come la corruzione, il lassismo nei servizi dello stato ed il nepotismo che mantenevano sino ad allora il paese nella miseria, di contare sulle risorse interne e di non lasciarsi più dettare gli orientamenti politici ed economici da poteri esterni.

Il 15 ottobre 1987, il Presidente Thomas Sankara è stato assassinato con alcuni suoi collaboratori, da un commando militare del reggimento di sicurezza presidenziale.
A capo del commando c’era il Maresciallo Hyacinthe Kafando, oggi deputato all’assemblea nazionale del CDP, il partito al potere, mentre a capo del reggimento si trovava il Capitano Gilbert Diendéré, oggi Capo di Stato Maggiore personale di Blaise Compaoré, elevato al rango di Cavaliere dell’Ordine nazionale della legione d’onore francese durante un soggiorno in Francia nel maggio 2008.

Numerose testimonianze rinforzano la tesi di una evidente ingerenza straniera. Dal 1993, una fonte indica la probabile presenza di liberiani sul luogo dell’assassinio;
In un documentario italiano diffuso su RAI 3, il 15 luglio 2009, un ex collaboratore di Charles Taylor, dichiara: “Il piano fu orchestrato dagli americani e dai francesi. C’era un uomo della CIA all’ambasciata americana in Burkina che lavorò in stretto contatto con il capo dei servizi segreti dell’ambasciata francese. Loro presero le decisioni più importanti.”

Queste testimonianze mettono in causa la Francia ed i suoi servizi segreti. Un’impresa di destabilizzazione sembra sia stata organizzata secondo le forme che ricordano altri casi, come quello che ha portato all’assassinio di Henri Curiel.

Thomas Sankara dava fastidio a molti responsabili politici di ogni collocazione, tanto nei partiti di governo in Francia che in Africa occidentale. I servizi segreti francesi hanno deciso di mettere fuori gioco Sankara?

È nostro dovere intraprendere ogni azione per fare emergere la verità e la giustizia su questo caso.
In particolare, noi dobbiamo fare luce sull’ipotesi che accredita la messa in causa dei servizi segreti francesi, compromessi con i militari Burkinabè.

Il Parlamento deve compiere il suo ruolo e deve permettere che un dibattito parlamentare possa svolgersi in modo sereno. È ora dunque necessario fare di tutto per sapere se noi abbiamo a che fare con uno scandalo di stato che nuocerebbe gravemente all’immagine della Francia, già malvista in questa regione del mondo per il suo sostegno alle dittature. Sarebbe onorevole per il parlamento francese mettere in opera, come ha fatto il parlamento belga sull’assassinio di Patrice Lumumba, una commissione di inchiesta parlamentare. Questa decisione sosterrebbe i processi di giustizia in transizione, fondati sulla verità e la riconciliazione che permettono di rinforzare la transizione democratica nei paesi spesso divisi dalla storia coloniale e neocoloniale.

Dobbiamo rispondere alle seguenti domande: perché Thomas Sankara è stato assassinato? Com’è stato reso possibile questo assassinio? Quali ruoli hanno giocato i servizi francesi e i dirigenti francesi dell’epoca? Il DGSE sapeva ciò che si tramava ed ha lasciato fare?

Con il beneficio di queste osservazioni, vi chiediamo, Signore e Signori, di adottare la seguente proposta di risoluzione.

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

Articolo unico

In applicazione agli articoli 140 e successivi del Regolamento, è creata una commissione d’inchiesta di trenta membri, relativa al caso Thomas Sankara. In particolare, la commissione dovrà fare il punto sul ruolo dei servizi d’informazione francese, sulla messa in causa della responsabilità dello Stato e dei suoi servizi.

Fonte: http://www.assemblee-nationale.fr/13/propositions/pion3527.asp

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