Pubblichiamo di seguito una dichiarazione pubblicata sulla pagina facebook ufficiale di Silvestro Montanaro, giornalista di RAI3, autore di “C’era una volta” e del documentario: “E quel giorno uccisero la felicità” http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-6ce6e187-9e95-442c-b804-97b52486536a.html dedicato a Thomas Sankara, giovane Presidente del Burkina Faso, barbaramente assassinato nel 1987.
Condividiamo il grido di protesta di Montanaro, il bisogno urgente di una vera politica, imprescindibile dall’onestà ma soprattutto dalla coerenza, la nostra sola speranza di fronte alla miseria in cui gente senza scrupoli ci sta letteralmente facendo sprofondare. Sankara ci ha mostrato l’unica via percorribile.
Patrizia Donadello Comitato italiano Sankara XX
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VOTERO’ SANKARA
Silvestro Montanaro
La democrazia è esperienza faticosa, ma l’unico strumento ancor oggi valido a rappresentare idee ed interessi, soprattutto dei più deboli e degli storicamente esclusi. Il voto, ne è la sua espressione più importante.
Il voto di protesta segnala e grida le storture, va quindi profondamente rispettato ed ascoltato, non demonizzato come cialtronescamente fanno quanti non hanno alcuna voglia di cambiare. Lo stesso valore ha il voto di compromesso. Cioè voto il meno peggio o quello che mi rappresenta ma non del tutto. Se dovessi votare solo per protesta, voterei Grillo. Se dovessi votare per compromesso, voterei Vendola. Scriverò invece sulla scheda Sankara. Lo scriverò per rabbia, ma soprattutto come annuncio positivo di futuro, quindi come proposta.
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In un mondo in crisi, dove il potere osceno di alcuni circoli finanziari oscura ogni democrazia e costringe l’umanità alla sopravvivenza e alla disperazione, non c’è più spazio per la sola proposta o per piccoli aggiustamenti. Serve cambiamento radicale ed idee forti di cambiamento.
Voto Sankara perché:
la politica può aver ancora senso solo se e’ servizio e costruisce felicità dei governati;
la politica deve esser trasparente e controllabile. Un politico non può esser ricco mentre la sua gente non arriva a fine mese;
la politica di un paese non può costruire il proprio benessere costringendo altri paesi alla miseria. Il buon politico lavora per un mondo fondato sulla cooperazione.
Il buon politico non può ridurre diritti e redditi dei suoi governati in nome di una competitività tra paesi che premia solo i potenti. Gli uomini, siano essi gialli, neri, bianchi; parlino cinese o bantu, credano in Allah o in Cristo, hanno gli stessi problemi. La casa, i figli, il lavoro, il futuro da guardare senza paura. Chi si ostina nel racconto della competitività e non della cooperazione è quindi nemico dell’umanità. Signore della guerra, servo dei potenti, cane da guardia di chi sulle divisioni tra gli uomini si arricchisce e prospera.
Il buon politico non tenta di farsi una banca e non si circonda di finanzieri. Non può esistere infinita ricchezza nelle mani di pochissimi e non si può consentire a pochissimi di determinare al di fuori di ogni controllo la vita di miliardi di esseri umani.
Il buon politico è servitore del suo paese e rispettoso del mondo in cui vive. Lo tutela e lo ama perché è l’unico mondo che abbiamo. Costruisce faticosamente pace e, se cerca un tornaconto, è solo il benessere comune.
Il buon politico non è arrogante e in nome dell’interesse della sua gente e degli esseri umani tutti ha il culto della verità. Costi quel che costi. Anche la vita.
Sankara era tutto questo. E’, attualissimamente, tutto questo. E per questo voto per lui, per le se idee che sono le mie idee.
In molti diranno che sono belle parole e sogni. A loro rispondo che se non diamo gambe e cuori, subito, a questi ” sogni “, ci aspetta, subito, un nuovo terribile medioevo. Ci aspetta la giungla dove chi è forte e prepotente vive e detta legge, mentre i deboli al massimo possono tentar di sopravvivere. »
Silvestro Montanaro, 18 febbraio 2013
https://www.facebook.com/silvestro.montanaro
