3 Febbraio 2007: Aperto in Italia l’anno Sankara

 

Il 3 febbraio 2007 si è tenuto a Firenze un convegno dal titolo “1987-2007: venti anni dopo. La rivoluzione in Burkina Faso guidata da Thomas Sankara”, organizzato nelle sale del comune a Palazzo Vecchio nell’ambito del ciclo di incontri “Lotte e rivoluzioni in Africa: l’opposizione del continente nero al neoliberismo” dal partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.

Sono intervenuti Gabin Dabiré (musicista), Bruno Jaffré (Autore di libri su Thomas Sankara e la rivoluzione burkinabé), Matias Mesquita (Associazione di studenti angolano Njinga Mbande), Pape Diaw (Consigliere comunale di Firenze PRC-SE), Roger Sassou (Presidente della Federazione Africana di Toscana), Antonio Mele (PRC-SE, Collettivo Bellaciao Parigi). Il convegno si è aperto con la proiezione di un filmato sul discorso sul debito tenuto da Thomas Sankara all’Organizzazione per l’Unità Africana ad Addis Abeba il 29 luglio 1987, che è stato accolto con emozione dal pubblico (circa cinquanta persone) per la sua attualità e per la data di poco precedente all’assassinio del presidente.

Bruno Jaffré si è occupato della presentazione dal punto di vista storico del percorso personale di Thomas Sankara e dei fatti della rivoluzione burkinabé, evidenziando fra l’altro le modalità della partecipazione alle diverse fasi della rivoluzione del partito comunista PAI (Partito Africano dell’Indipendenza). Gabin Dabiré ha raccontato come la rivoluzione fu vissuta dai burkinabé, come la popolazione sentisse i cambiamenti introdotti, Pape Diaw e  Roger Sassou hanno portato il punto di vista di giovani dell’Africa francofona e Matias Mesquita quello di giovani dell’Africa australe. Tutti gli africani presenti hanno insistito sull’enorme carisma di cui godeva nei loro paesi Thomas Sankara, per l’unicità nel panorama degli altri capi di stato africani del suo modo di fare politica, di essere vicino alle persone soprattutto delle classi sociali più svantaggiate, di introdurre onestà e uguaglianza nell’amministrazione dello Stato. Ci siamo raccontati il presidente ribelle, il presidente delle donne, il presidente dei contadini, il presidente più povero del mondo. Il dibattito con il pubblico è stato vivo e sarebbe certo durato più a lungo se non fosse dipeso dai vincoli organizzativi.

La presentazione della figura di Thomas Sankara e la rivoluzione burkinabé è stata accolta con entusiasmo dai presenti che non le conoscevano, e con soddisfazione da quelli che conoscendole lamentano la poca attenzione data loro finora in Italia. Il bisogno di approfondimento e di dibattito sull’esperienza della rivoluzione burkinabé in Italia è stato dimostrato dalla presenza di diverse persone venute appositamente da fuori Firenze (che abbiamo salutato con gratitudine) da Siena, da Livorno, e addirittura gli amici della casa editrice Sankara da Roma. Il pubblico ha sollecitato la creazione di una lista per i futuri incontri italiani su Sankara (sono stati indirizzati verso il sito www.thomassankara.net che coordina le attività dell’anno Sankara nei diversi paesi del mondo).

Il 6 Febbraio 2007 un altro incontro è stato tenuto, questa volta organizzato dall’associazione di studenti angolani Njinga Mbande, nella sede della Facoltà di Scienze Sociali dell’Università di Firenze: “La visione di Thomas Sankara nell’Africa di oggi: una proposta alternativa di governance e cooperazione”. Intervenivano Bruno Jaffré, Pape Diaw, Matias Mesquita, Antonio Mele e Maria Stella Rognoni, docente di Storia dell’Africa a Firenze. Un uditorio di una trentina di persone, in maggioranza studenti, ha assistito alla proiezione del filmato sul discorso sul debito ed ha ascoltato i relatori presentare Thomas Sankara e la rivoluzione burkinabé questa volta dal punto di vista della cooperazione internazionale, che tanto è studiata nell’ateneo fiorentino. Il tipo di cooperazione da eguale ad eguale voluto da Sankara (l’aiuto che uccide l’aiuto) è stato presentato nel quadro delle reti sotterranee franco-africane esistenti all’epoca (e attualmente), usate dai gruppi di potere francesi di destra e di sinistra per orientare le scelte economiche, politiche e sociali dei paesi africani nel senso che più favorisce i loro profitti. Anche questa volta il dibattito è stato molto vivo e l’interesse riscontrato per l’esperienza burkinabé tra il 1983 e il 1987 enorme.

Per i presenti è stato possibile acquistare i libri "Biographie de Thomas Sankara – La patrie ou la mort…" e "Burkina Faso : Les années sankara – De la révolution à la rectification"  di Bruno Jaffré e L’Africa di Thomas Sankaradi Carlo Batà.

La cosa più importante emersa da questi due incontri è stato il riconoscimento da parte del pubblico dell’incredibile attualità di tanta parte del pensiero di Thomas Sankara e del fatto che lo spirito delle sue misure politiche di giustizia e onestà sia necessario oggi non solo in Burkina e in Africa ma anche nei nostri paesi del nord del mondo.

Il pubblico ha colto quindi lo spirito con cui abbiamo organizzato questi incontri: la commemorazione del capo di stato assassinato vent’anni fa è solo un utile pretesto per parlare delle sue idee, rivoluzionarie e interessanti oggi come allora. Idee che con il nostro lavoro speriamo siano conosciute e messe in pratica anche in Italia.

Questi primi incontri su Thomas Sankara in Italia si iscrivono nelle celebrazioni dell’anno Sankara che culmineranno con le grandi manifestazioni del 15 ottobre 2007, anniversario della sua morte. La più grande sarà organizzata a Ouagadougou, ma altre sono in preparazione in Mali, Senegal, Costa d’Avorio, Francia, Canada, Italia ed altri paesi. Per maggiori informazioni www.thomassankara.net.

 

Antonio Mele

www.bellaciao.org

Collettivo Bellaciao Parigi

Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

 

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