A tre settimane di distanza l’uno dall’altro, verso la fine del 1987, morirono due capi di Stato africani, quello del Niger di cancro al cervello, e quello del Burkina Faso (ex Alto Volta) sparato da un suo ex-amico ed ex-collaboratore.

Lutto nazionale e grandi discorsi ufficiali di circostanza, nel Senegal di quei tempi, per il presidente Nigerino Seyni Kountché del quale, al senegalese medio, e soprattutto ai giovani studenti e lavoratori, non importava poi un granché. Silenzio gelido da parte dei canali ufficiali sulla morte di Thomas Sankara, il mito delle nuove generazioni, la speranza di una ventata d’aria nuova nell’Africa francofona strangolata dalle strategie post-coloniali. Ai giovani senegalesi importava e come, di Sankara, e nel parlare di lui e della sua morte spuntava spesso sulle loro ciglia un luccicone di tristezza, rabbia e impotenza.

Pochi mesi prima dell’assassinio di Sankara era uscita la sua biografia (la biografia di un uomo di neanche quarant’anni…) scritta da Sennen Andriamirado, giornalista di punta della diffusissima rivista Jeune Afrique. Poco più di un anno dopo, lo stesso autore pubblicò un libro-inchiesta sulla morte del presidente burkinabé. Entrambi i libri sono di piacevolissima lettura, dallo stile svelto e colloquiale, e incentrati soprattutto sulla ricchissima aneddotica che fin dagli albori ha circondato il mito Sankara. Anzi, i due libri di Andriamirado erano proprio diretti ad alimentare il mito. E non senza ragione: era un presidente “pas comme les autres” che predicava l’onestà e la dignità come unici agomenti praticabili in un paese situato cronicamente in fondo alle classifiche dei paesi più ricchi.

IMG_5255Celebri storielle sono quelle della moglie che aveva uno stipendio più alto del suo (lui capitano dell’esercito, lei impiegata in un’impresa privata) e quella della vendita di tutte le Mercedes in dotazione ai Ministeri, per sostituirle con delle Renault 5, più consone alla realtà del paese. Presidente idealista e populista, seppe presentarsi a testa alta nei contesti internazionali della OUA e dell’ONU ed ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’Africa e del mondo.

Di lettura per niente agevole è invece il libro di Alessandro Aruffo Sankara – un rivoluzionario africano, pubblicato nel 2007 nella collana Il pensiero Forte della casa editrice Massari di Bolsena. Bisogna, specie all’inizio, fare un piccolo sforzo per districarsi in lunghi e contorti periodi dal sapore settantasettesco, ricchissimi di parole che terminano in “…ismo”, “…istico”, “…izzazione”, e così via.

Però Aruffo riesce, pur senza l’amabile tono salottiero di Andriamirado, a raccontare il presidente burkinabé negli aspetti forse più importanti. Presenta infatti senza tanti fronzoli il valore politico della vita e delle azioni di governo di Sankara in quegli anni ‘80 che, a ben vedere, non sono poi così lontani. Non concede niente all’aneddotica, Aruffo, ma si riferisce soprattutto a documenti ufficiali, testi di discorsi pubblici e leggi del governo rivoluzionario.

E’ davvero straordinario ripercorrere oggi, a oltre vent’anni di distanza, il cammino controcorrente di Thomas Sankara. Proprio in quegli anni in cui impazzava il business planetario post-coloniale, travestito da presunta cooperazione allo sviluppo, il presidente burkinabé era l’unico a non accogliere a braccia aperte qualsiasi intervento internazionale, ma che si riservava invece di verificare se lo “sviluppo” inteso dai paesi “donatori” era davvero quello di cui il paese aveva bisogno.

Onesto, coerente, spavaldo, osò sfidare il mondo proprio sul terreno più difficile e delicato: quello degli aiuti dei paesi ricchi ai paesi poveri. Troppo onesto, troppo coerente, osserva forse qualche cinico: per questo ci ha rimesso la pelle. Resta il fatto che rileggere oggi i discorsi di Sankara, ragionare di nuovo sui concetti di onestà e coerenza nella vita dei politici, ripensare ai sogni infranti di tanti africani e non solo che si sono ritrovati senza una guida ideale… insomma tutto ciò appare di estrema attualità.

Quindi, naturalmente, il libriccino piccino picciò di Aruffo è una lettura vivamente consigliata.

Per la cronaca 1: Una fonte ricchissima di informazioni, documenti audio e video, indicazioni bibliografiche, articoli pubblicati in varie lingue, il tutto su Thomas Sankara, si trova qui.

Per la cronaca 2: Pare che i due libri di Andriamirado Sankara le rebelle e Il s’appelait Sankara non siano più disponibili.

Per la cronaca 3: Alessandro Aruffo: Sankara – un rivoluzionario africano. Massari Editore, 2007. 128 pagine, 7 Euro.

http://enezvaz.wordpress.com/2009/11/09/thomas-sankara-ieri-e-oggi/

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