Patrizia Donadello
“NO ES UNA CRISIS, ES UNA ESTAFA !“ NON È UNA CRISI, È UNA TRUFFA! Un gruppo di circa 100 pacifisti indignati in maggioranza spagnoli ma anche russi, americani, francesi tedeschi, greci, resistenti del movimento spagnolo del 15Maggio di Porta de Sol, da più settimane sono in marcia per raggiungere Bruxelles passando da Parigi il 17 settembre per un Forum di tre giorni[[[AGORA PARIS [16-18 SEP] | ACAMPADABCNINTERNACIONAL
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Partiti da Madrid, Barcellona e Tolosa, sperano di arrivare a Bruxelles il 15 ottobre dove si svolgerà una grande manifestazione mondiale davanti al Parlamento europeo. E’ là che si incontreranno le diverse squadre di marciatori indignati venuti da diversi paesi d’Europa.
Pacificamente manifesteranno per protestare contro la precarietà, il carovita ma anche per «il vivere liberi».
La data del 15 ottobre è stata scelta perché sono passati sei mesi dall’occupazione di Porta del Sol. E’ dunque un caso, ma resta quantomeno altamente simbolico, che questa giornata coincida anche con l’anniversario dell’assassinio di Thomas Sankara, aggiunge altro significato poiché è sicuro che lui sarebbe dalla parte di chi è giunto alle sue stesse conclusioni : LA CRISI NON LA PAGANO I PIÙ DEBOLI non solo perché è ingiusto, ma perché non possono pagarla!
Quella del 1983 è stata una delle più grandi sfide lanciata ai cosiddetti “padroni del mondo” da uno dei paesi più poveri, proprio da quell’Africa depredata e impoverita che, per assurdo, è il continente più ricco del pianeta.
Fu in Alto Volta, ribattezzato in seguito Burkina Faso (che vuol dire Paese degli uomini integri) dove Thomas Sankara, un giovane militare, guidò una rivoluzione che ci ha restituito una delle più grandi verità della storia, rovesciando completamente il senso che una logica pietistica vorrebbe ancora oggi farci credere : LA POVERTÀ NON È UNA FATALITÀ [Discorso di Sankara all’ONU il 4 ottobre 1984 (tratto dal Libro : Thomas Sankara. I discorsi le idee. Traduzione di Marinella Correggia – Edizioni Sankara) – [http://thomassankara.net/?p=296]] .
Thomas Sankara, il primo altermondialista, il presidente più giovane e più povero del mondo (il suo salario era così misero da far arrossire gli uomini di stato di tutto il pianeta) ci ha dimostrato chiaramente che, se si ha a cuore il benessere del proprio popolo, esistono in ogni paese le scelte giuste da compiere.
Queste in breve furono le priorità adottate dal governo rivoluzionario del Burkina Faso che mise al centro del proprio programma, la liberazione della donna e il sostegno incondizionato ai contadini :
– effettiva uguaglianza di diritti e di doveri fra donne e uomini;
– autosufficienza alimentare;
– diritto alla salute;
– diritto alla cultura;
– lotta alla corruzione e taglio agli sprechi e ai privilegi di casta dei funzionari e dei politici;
– disarmo;
– protezione dell’ambiente.
In soli quattro anni di rivoluzione pacifica e popolare, sette milioni di burkinabè ebbero garantiti 2 pasti e 10 litri d’acqua potabile al giorno oltre alla costruzione di case, scuole, dispensari d’igiene, cinema, strade …. Tutto questo fu possibile nonostante il governo avesse rifiutato i prestiti del FMI e della Banca Mondiale, che imponevano programmi di aggiustamento inutili per le esigenze del paese, ma rifiutando anche di rimborsare il debito contratto dai corrotti governi precedenti.
« Non possiamo essere la classe dirigente ricca di un paese povero – diceva – bisogna scegliere se bere champagne o dare l’acqua potabile a tutti ».
Thomas Sankara, il Presidente ribelle mangiò miglio come i contadini poveri del suo paese, circolò in bicicletta o a bordo di una piccola utilitaria, vestì sempre alla burkinabè, non ebbe mai privilegi personali e come tutti stava pagando il mutuo per l’acquisto della sua prima casa. Nel 29 luglio 1987 spiegò le ragioni del suo rifiuto di rimborsare il debito in un discorso all’assemblea dell’OUA di Addis Abeba chiedendo ufficialmente e pubblicamente sostegno agli altri presidenti africani presenti, per la creazione di un fronte unito contro il debito[Discorso di Thomas Sankara del 29 luglio 1987 all’OUA ad Addis Abeba [http://video.google.fr/videoplay?docid=5455228578800445334&hl=it#]].
Il 15 ottobre 1987, a meno di tre mesi dal suo discorso, un commando militare di Blaise Compaoré, con la complicità et l’ordine del potere internazionale, lo ha assassinato insieme ad altri 12 collaboratori, trascinando nuovamente il suo popolo all’inferno, tra i paesi più poveri del mondo[Estratto dal terzo episodio del film « Ombre Africane » di Silvestro Montanaro diffuso su RAI3 il 15 luglio 2009 nella trasmissione « C’era una volta ». [http://www.youtube.com/watch?v=4GAxbGbWdjM&feature=player_embedded ; http://thomassankara.net/?p=1085]].
Il 15 ottobre 2011, la giornata di mobilitazione mondiale dimostrerà anche, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che Thomas Sankara non si è sbagliato nemmeno quando diceva : “uccidete Sankara, migliaia di Sankara nasceranno”.
Patrizia Donadello
Comitato italiano SankaraXX
Grazie di firmare e diffondere l’appello Giustizia per Sankara. Giustizia per l’Africa all’indirizzo: http://thomassankara.net/?p=878&lang=it