Le reazioni dopo l’annuncio del premio Galileo per
la mediazione dei conflitti etinici e sociali a Blaise Compaoré

 

Martedi 17 giugno 2008 : L’associazione per una sinistra unita e plurale di Firenze contro il premio Galileo a Blaise Compaoré

La consegna del premio Galileo 2000 per la mediazione nei conflitti etnici e sociali a Blaise Compaoré, presidente del Burkina Faso forse non ci sarà. L’assenza del premiato pare comporti la decadenza del premio stesso.

Ma questo non può bastare a tutti/e coloro che da quando si è avuta notizia della premiazione hanno espresso netta contrarietà al riconoscimento di un ruolo di “mediazione nei conflitti” ad un leader politico che ha affrontato e “risolto” il conflitto politico che lo opponeva a Thomas Sankara nel più tradizionale dei modi, cioè favorendone l’uccisione e coprendone gli assassini.

L’Associazione X la sinistra unita e plurale di Firenze aderisce quindi alla raccolta di firme  all’appello allegato e invita a firmare tutti/e coloro che intendono opporsi fattivamente ai processi in corso che vedono troppi Paesi africani preda del capitalismo neoliberista, con la complicità e il tradimento di élite politiche completamente asservite ad esso.

Associazione x una sinistra unita e plurale di Firenze

I portavoce: Anna Picciolini 340-4757400  Massimo Torelli 393-9259281

 

Repubblica 17/6/2008, edizione di Firenze : "Sinistra che lavora dai Cpt a Compaoré" Riccardo Chiari

La discussione in Consiglio comunale su un possibile Centro di permanenza temporanea nell’area fiorentina. E le proteste che di giorno in giorno si fanno più forti sull’assegnazione di un premio – il Galileo 2000 – a Blaise Compaoré, padre padrone del Burkina Faso, coinvolto nell’assassinio di Thomas Sankara. Su questi due fronti la sinistra cittadina si fa sentire e mostra la sua utilità sociale. Se non ci fosse, chi potrebbe raccogliere sul piano politico le riflessioni critiche che sui Cpt arrivano dall’associazionismo laico e cristiano? E chi potrebbe fare pressione per impedire un riconoscimento pubblico ad un capo di stato tanto discusso quanto potente e trasversalmente appoggiato? La discussione su un possibile Cpt nel territorio toscano approda in Palazzo Vecchio, dopo le dichiarazioni possibiliste fatte la scorsa settimana dai vertici del Pd fiorentino, compresa quella del sindaco Domenici.

Nel fine settimana intanto è stata ribadita, in una intervista al confindustriale Sole 24 Ore, la presa di posizione negativa e motivata del presidente regionale Claudio Martini. L’assemblea nel Salone de’Dugento inizia la discussione mentre il ministro Maroni conferma ai media il proposito di costruire Cpt nelle regioni dove al momento non ve ne sono. Comprese la Toscana e le Marche. Da Ancona arriva la risposta della giunta di centrosinistra che amministra la Regione: sarà modificata una legge regionale marchigiana (a sostegno dei migranti), per impedire la costruzione di Cpt. In Palazzo Vecchio si alza la voce di Pap Mbaye Diaw, primo consigliere comunale nero nella storia fiorentina: “Non sappiamo di cosa parliamo.

Andiamo tutti quanti nella civilissima Bologna, l’intero consiglio con in sindaco in testa, per vedere con i nostri occhi”. I cinque gruppi consiliari della sinistra fiorentina hanno già  spiegato nei giorni scorsi cosa pensano: “I Cpt non sono residenze temporanee ma luoghi disumani, costosi e inutili. Per giunta il governo Berlusconi vuole accentuare il loro carattere detentivo, prevedendo la reclusione nei centri fino a 18 mesi”. Sul punto specifico Leonardo Domenici concorda, 18 mesi sono troppi, lui non è d’accordo.

Al tempo stesso difende l’impostazione originaria dei Cpt, e conferma la sua posizione: è difficile farne a meno, in Emilia ad esempio ce ne sono due, in Toscana nessuno. Non una parola sui risultati delle commissioni nazionali e internazionali che hanno certificato il fallimento del “modello Cpt”. In Palazzo Vecchio si discute di Cpt, fuori dal palazzo diventa un caso l’assegnazione del Premio Galileo 2000, “per la mediazione dei conflitti etnici e sociali”, al presidente del Burkina Faso, Blaire Compaoré. L’appuntamento è per il 25 giugno prossimo all’Istituto d’Arte di Porta Romana, che mette a disposizione i suoi locali per la cerimonia. Sul web si accavallano le proteste, corredate da una puntuale documentazione storico politica sul personaggio. L’associazione fiorentina per la Sinistra unità e plurale rilancia in rete una raccolta di firme, ricordando che è in atto una campagna trasversale a sostegno di Compaoré, partita dalla Francia. A darne rilevanza pubblica sono tre esponenti di Rifondazione (Alessandro Leoni, Mauro Lenzi il consigliere regionale Aldo Manetti), che denunciano il progetto di assegnare il premio Galileo 2000 a un uomo che ha avuto “un oinvolgimento diretto nel golpe che rovesciò e assassinò il presidente Sankara”.

 

Il Galileo 2000 a Campoare:  Salta il premio al leader discusso    

"Lasciamo da parte le polemiche. Perché Blaise Campoare non riceverà il premio Galileo. Non potrà infatti essere di persona a Firenze alla cerimonia che si terrà il 25 giugno all´Istituto d´Arte di Porta Romana. In tal caso lo statuto prevede la perdita del riconoscimento". Alfonso de Virgiliis, presidente della Fondazione che anche quest´anno premierà personaggi dello spettacolo e della politica (nel carnet dei vincitori c´è anche Ingrid Bethancourt, dal 2002  prigioniera delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia "e quindi assente giustificatissima"), risponde così alla nota con cui la segreteria toscana di Rifondazione Comunista esprime stupore per l´assegnazione del premio "ad uno squallido criminale come

Campaore, tenutario del Burkina Faso per conto del neocolonialismo occidentale e francese in particolare". Il suo diretto coinvolgimento nel golpe che rovesciò e assassinò il presidente Thomas Sankara, il "Che Guevara" africano, "è un fatto noto universalmente – prosegue la nota – Resta pertanto difficile immaginare che dotti intellettuali nostrani quali gli organizzatori e la preside dell´Istituto d´Arte ignorino la natura, criminale, di questo squallido

personaggio. Assolutamente inaccettabile risulterebbe il coinvolgimento, sia pure solo indirettamente ("Alto patronato") della Presidenza della Repubblica italiana".

E se il presidente del Burkina Faso fosse venuto? "A me risulta che sia un uomo che si è dato molto da fare per il suo paese. Non ero a conoscenza di eventuali suoi crimini" conclude De Virgiliis.

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 COMUNICATO STAMPA

Firenze, 23 Giugno 2008

DIAW (RIFONDAZIONE): «NO AL PREMIO GALILEO A BLAISE CAMPAORE»

Questo il testo dell’intervento del consigliere di Rifondazione Comunista Mbaye Diaw, Sinistra Unitaria e Plurale, Federazione Africana in Toscana, Amici dell’Africa, Amici di Sankara, Comitato Africano per la Democrazia, Coordinamento delle Comunità Senegalesi:

«Noi cittadini africani e gli amici dell’Africa, con molto stupore e vergogna, abbiamo saputo che, probabilmente il mercante della morte ed assassino di Thomas Sankara (ex Presidente del Burkina Faso) sarà onorato il 25 Giugno con il Premio Galileo. Come motivazione di questo riconoscimento, che si svolge sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica italiana, sono stati citati il suo impegno e la sua mediazione per la risoluzione dei conflitti etnici e sociali che dilagano in Africa.
Noi africani ed amici dell’Africa, ci poniamo delle domande: Questi intellettuali ed enti italiani (promotori del premio), quale storia dell’Africa conoscono? Che cosa sanno della dittatura? Che cosa sanno dei mercanti di armi? Che sanno di coloro che ammazzano i giornalisti? Come si può sostenere che Blaise Compaoré (Presidente in carica della Repubblica del Burkina Faso) sia un uomo di Pace? E quindi, presto potrà essere la volta di Mobutu, Charles Taylor, Savimbi, Pither Botha, ecc ad essere premiati.
Oggi vogliamo denunciare apertamente il silenzio di tante persone ed associazioni che ogni anno, organizzano a Firenze feste, raccolte di fondi, proiezioni cinematografiche, ecc per il popolo Burkinabè, e chiedere loro che cosa stanno facendo per impedire questo smacco all’Africa, ossia lasciare che venga onorato l’aguzzino di Sankara.
Se lo scopo di queste istituzioni ed associazioni di beneficenza italiane è il miglioramento delle condizioni di vita del popolo Burkinabè, bisogna allo stesso tempo chiedersi se questi aiuti umanitari e raccolte di fondi non sono un favore all’attuale presidente e dittatore del Burkina Faso. Oltre a portare doni, perché queste Ong non s’impegnano affinché il popolo di questa nazione africana possa contare su se stesso ricordandogli che questo era il progetto di Sankara, considerato il rivoluzionario ideologico e culturale dell’Africa, speranza del continente nero?
Noi africani ed amici dell’Africa, condanniamo la scelta del nome del futuro individuo che verrà premiato ed abbiamo la convinzione che nella città di La Pira, la pace sia un valore. Abbiamo la certezza che la vile politica del denaro e dei premi attribuiti a torto non giovano all’Africa, e l’eventuale assegnazione di questo riconoscimento, ci affligge e ci offende. Con coraggio gridiamo che è vergognoso presentare un assassino come uomo di pace. Per questo, invitiamo le seguenti istituzioni ed associazioni per dire unitamente no al Premio Galileo a Blaise Campaore:
Unicoop Firenze, Assessorato alla Pace e perdono della Regione Toscana, Euro Africa-Partnership Cirpac, Polo Sociale di Novoli, Il Centro Nord e Sud, Tavolo dell’Africa, Associazione Shalom».

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Premio Galileo a Blaise Compaoré: ignoranza, dimenticanza o avallo?

 

 Comunicato Stampa della Federazione dei Verdi Toscani

Firenze, 25 Giugno 2008

L’8 giugno a Parigi  il colonnello Gilbert Diendjéré (l’ufficiale che condusse il gruppo che ha rovesciato in un bagno di sangue il presidente del Burkina Faso Thomas Sankara il pomeriggio del 15 ottobre 1987), capo di Stato Maggiore del reggimento del presidente attuale del Burkina Faso Blaise Compaoré, arrivato al potere grazie all’assassinio di Thomas Sankara, ha partecipato a Parigi ad un forum sul tema "Stabilità e sviluppo in Africa

Oggi, 25 giugno, lo stesso Blaise Compaoré avrebbe dovuto essere insignito a Firenze del premio speciale Galileo per la mediazione nei conflitti etnici e sociali.

L’Europa sembra aver memoria corta!

Riteniamo gravissima la rimozione storica di fatti noti che una giuria e le istituzioni pubbliche che la avallano, hanno il dovere di conoscere. 

Il fatto che vi sia stata una superficialità in questo giudizio premiale dovrebbe far decadere qualunque patrocinio e sostegno pubblico (morale e materiale)  a un premio che di fatto sembra ignorare la sofferenza che in paesi africani, ben oltre il solo Burkina Faso, il colpo di stato dell’87 e la conseguente gestione scellerata del potere e dell’economia ha comportato.

Una pilatesca “non-consegna-causa-assenza-del premiato” non può essere sufficiente a cancellare una simile offesa a un intera popolazione che avrebbe potuto essere libera e autosufficiente piuttosto che produttrice di “fagiolini umanitari” da vendere alla COOP! Riteniamo doveroso che la giuria e l’organizzazione del premio si assumano la responsabilità di un errore così grossolano facendo un più dignitoso e articolato passo indietro.

Grazia Campus e Mauro Romanelli

p. la Federazione dei Verdi Toscani

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Comunicato Stampa Studenti di Sinistra

A tutte le Redazioni
Si sa sempre troppo poco di storia africana, ma è noto a molti il sanguinoso passaggio che in Burkina Faso, 20 anni fa, ha portato all’assassinio di Thomas Sankara e alla presa del potere da parte di Blaise Compaorè, implicato nella morte di Sankara e da allora presidente dei burkinabè.
La decisione della Fondazione Galileo di Firenze di assegnare il Premio Galileo 2000 per la mediazione nei conflitti etnici e sociali a Compaorè ci lascia sconcertati: è risaputo che il presidente del Burkina Faso è un dittatore ed un trafficante di armi. E ci sembra incredibile che gli assegnatori di questo premio siano stati e continuino ad essere così miopi sia sul passato che sul presente di Compaorè. Con il suo avvento  i livelli di istruzione in Burkina sono
crollati, mentre sono esplosi quelli di corruzione e appropriazione di fondi pubblici, oggi circa l’80% della popolazione, poverissima, è analfabeta ed i bambini vengono venduti come schiavi per le miniere (oltre un milione di bambini).
Come Studenti di Sinistra aderiamo all’appello lanciato dal Comitato Sankara di Firenze e chiediamo che il premio venga formalmente ritirato, non nascondendosi dietro ad una mancata attribuzione de facto ipotizzando l’assenza di Compaorè alla cerimonia di premiazione. Inoltre, chiediamo che l’Università di Firenze, finanziatrice del
Maggio Musicale Fiorentino, il quale collabora con la Fondazione Galileo per l’assegnazione del premio, si faccia promotrice dell’annullamento del premio.
Studenti di Sinistra
www.studentidisinistra.org
Per maggiori informazioni:  Catia – 3492346551  Francesco – 3470584620

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COMPAORE’ CAMPIONE DI PACE. O NO?

 di Marinella Correggia

  Lo premieranno oggi a Firenze oppure no? E se non lo premieranno, perché? E’ un piccolo giallo. Blaise Compaoré, presidente “a vita” del Burkina Faso dal 1987 –  da quando organizzò il colpo di stato in cui fu assassinato Thomas Sankara – secondo un comunicato stampa del 10 giugno era stato scelto dalla giuria del Premio Galileo 2000, che dal 2006 ha l’Alto patronato della presidenza della Repubblica, come destinatario di un premio speciale: nientemeno che “per l’impegno nella mediazione dei conflitti etnici e sociali”. Una notizia accolta con stupore e sdegno dai Comitati Sankara XX, dal Comitato Sankara di Firenze, di gruppi di africani residenti in Italia: “Ci sorprende il fatto che gli organizzatori della manifestazione non sappiano che, in un rapporto dell’Onu del 2004, a carico di Blaise Compaoré sia stata riconosciuta l’implicazione nell’organizzazione di traffici con l’Unita nella guerra civile in Angola, con Charles Taylor nella guerra civile in Liberia e in Sierra Leone; e che non conoscano le affermazioni dello storico burkinabè professor Joseph Ki-Zerbo”. Ki-Zerbo fu in esilio sotto Sankara –  che più volte lo esortò a tornare – e in seguito ammise che c’erano stati malintesi. Su Compaoré disse in un’intervista: “(…) riceve armi provenienti dall’Europa centrale e da trafficanti francesi o americani. Armi che poi vengono convogliate in Liberia e in Sierra Leone e in cambio si ricevono diamanti. Cittadini del Burkina Faso, mandati a combattere in Liberia a fianco di Charles Taylor, hanno scritto in un volantino diffuso a Ougadougou: abbiamo lottato là e ci hanno promesso denaro in cambio ma non abbiamo riscosso il nostro stipendio; abbiamo incontrato Taylor e ci ha detto di aver rispettato il contratto dando i diamanti a Compaoré”. 

  I Comitati Sankara si preparavano a una manifestazione di protesta, contro la premiazione oggi a Firenze, alle Scuderie reali della pace presso l’Istituto statale d’arte. Ma giorni fa un sibillino comunicato degli organizzatori del Premio dichiarava che i premiati sono obbligati a essere presenti (salvo un’altra destinataria, Ingrid Betancourt, assente scusata…); siccome Compaoré non potrà esserlo, il premio non gli sarà dato. Del resto ogni menzione relativa al presidente africano è sparita dal sito del premio stesso, e dalla segreteria (contattabile solo per posta elettronica) non rispondono alle richieste di spiegazione. Il Premio Galileo 2000 ha la protezione dell’Ina Assitalia. Era in origine un premio musicale e artistico (per dire: quest’anno riceve il premio anche Luca Barbareschi). Ma, leggiamo sul sito, “siccome chi ama la musica non può non amare la pace, il Premio Galileo 2000 è stato riconosciuto anche ad una figura di fama internazionale che è stata capace di aiutare con le proprie azioni, impegno personale e morale la costruzione della pace nel mondo”. Fra i premiati per la pace delle scorse edizioni non c’è una linea precisa: Emma Bonino insieme a Mohammed Yunus della Grameen Bank.  

  Comunque che l’assegnazione del premio decada per l’assenza del Compaoré è troppo poco per i Comitati Sankara che si tengono pronti di fronte a presenze dell’ultimora e chiedono “che il premio decada per incompatibilità di assegnazione”, o in alternativa che il presidente Napolitano ritiri l’Alto patronato.

  Marinella Correggia 23 giugno 2008

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Il graffio di Aurelio Boscaini  : Nessun premio a Campaoré!

26/06/2008  http://www.nigrizia.it/doc.asp?id=10952&IDCategoria=110

Tra i vincitori del premio Galileo 2000, che sono stati consegnati il 25 giugno a Firenze, figurava anche Blaise Campaoré, presidente del Burkina Faso, mandante dell’assassinio dell’indimenticabile Thomas Sankara, che lo ha preceduto alla guida del paese. Dopo vive proteste della società civile, il nome di Campaoré, per fortuna, è stato cancellato dalla lista dei premiati. Il graffio di Aurelio Boscaini. 

"Vittoria dell’”opposizione” che, ancora una volta, ha salvato la faccia alle ottime intenzioni di chi vuole premiare l’Africa. Ma non si potrebbe organizzare un premio alla qualunque mamma di famiglia africana da presentare ad esempio alle nostre, ad un papà africano da offrire in esempio alle nostre signore…sarebbe proprio così difficile? Conosco dei casi, mi metto a disposizione.

Il premio Galileo 2000, 12° edizione quella di quest’anno, non è dunque andato anche a Blaise Compaoré, “per la mediazione dei conflitti etnici e sociali”, perché assente ingiustificato, il che comporta la decadenza del premio stesso. Bel modo, quello di Compaoré, di risolvere il conflitto politico – che lo opponeva al suo presidente amico, il Thomas Sankara che aveva fatto sognare un’intera generazione di giovani africani, –  nel più tradizionale dei modi: eliminazione fisica! Penso anch’io che non toccar Caino sia giusto e doveroso, ma premiarlo, no! Compaoré “squallido criminale, tenutario del Burkina Faso per conto del neocolonialismo occidentale e francese in particolare”? Esagerato forse. Ma di certo i nostrani dotti intellettuali quali gli organizzatori del premio, dimenticano troppo facilmente o allora ignorano la natura, criminale, del personaggio. Mi spiace: ho perso l’occasione per fare ancora un’ottima litigata con Marco Pannella, dopo quella per Kagame del  Nessuno tocchi Caino del settembre scorso. Pazienza! Mi rifarò.

Mi chiedo: ma questi intellettuali nostrani che storia dell’Africa conoscono? Mai sentito parlare di dittatura, mercanti di armi, assassinio di giornalisti…Sto parlando del Burkina. Aspettiamoci allora a premi alla memoria per Mobutu (quello dell’assassinio di Patrice Limumba), Charles Taylor, Savimbi, Pieter Botha, et j’en passe…

Ma che vergogna voler presentare un assassino come uomo di pace! Convertito? Ma se è al potere da 21 anni, cambia la Costituzione per ripresentarsi quante volte vuole, imbavaglia i giudici come vorrebbe fare il nostro Silvio!

Amici fiorentini, suvvia, chiedete perdono all’Africa, perché volevate premiare chi ha ucciso uno dei sogni e una delle poche speranze di un’Africa libera. Il signor Compaoré, se non lo sapevate ve lo apprende chi conosce un pochino la storia di quel paese, ha rimesso il Burkina al servizio della grande finanza mondiale (predatrice?) e di una ristretta élite (sanguisughe?), costringendo nuovamente i cittadini alla fame (ma non avevate sentito proprio delle manifestazioni contro il caro vita?), all’emigrazione, alla schiavitù (quanti bambini sono venduti in Burkina e non vanno a scuola?, lo sapete?). O vi basta che Compaoré abbia fatto firmare la pace tra Soro e Gbagbo perché insieme dominino à jamais sulla Costa d’Avorio?"

Il sito del Premio Galileo 2000 http://www.premiogalileo2000.it/edizione2008.html

Le proteste della società civile:  da Peacelink http://www.peacelink.it/pace/a/26438.html

 

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